Bambino, famiglia e mondo esterno

2011-2012: Progetto pilota di Educazione all’Affettività “bambino, famiglia e mondo esterno”. Giardino d’infanzia “L’acquarello magico”

Scheda sintetica

Con la nascita di un figlio, soprattutto il primo, la donna raggiunge una nuova organizzazione psichica che diventa la linea organizzativa dominante del lavoro di elaborazione e rielaborazione psichica. Daniel Stern (1995) definisce costellazione materna questo costrutto indicando tre “discorsi” diversi, ma collegati tra loro, che vengono portati avanti internamente ed esternamente: il discorso della madre con sua madre, il discorso con se stessa  in quanto madre, il discorso con il suo bambino.

La nascita di un figlio non implica soltanto un’acquisizione di ruolo, ma anche la creazione di una nuova relazione all’interno della coppia. Come genitori, è necessario negoziare sul tipo di atteggiamento educativo che si dovrà avere con il figlio.

L’intervento proposto, all’interno di una scuola materna, è stato mirato a migliorare la relazione empatica tra caregiver e bambino.

In questa fase è importante lavorare sulla dimensione emotiva del bambino ma anche del genitore che vive l’esperienza di affidare il proprio figlio all’esterno del nucleo familiare. Attenzionare quindi le reazioni del bambino, a volte giudicate negative, e quelle dei genitori stessi, può aiutare a trovare la risposta adeguata allo sviluppo di una serena esperienza di scolarizzazione.

Ipotesi di lavoro che ha guidato la progettazione di questo intervento è stata quella che migliorare nel caregiver la capacità di ascolto dei bisogni dei bambini, attraverso l’attenzione ad alcune reazioni che possono provocare risposte disfunzionali del genitore, possa facilitare l’inserimento dei bambini piccoli nel contesto scolastico, alla prima esperienza al di fuori del contesto familiare. Infatti una maggiore sintonizzazione della madre con il bambino attraverso il corpo, maggiore confronto sull’area affettivo-relazionale nel contesto scuola, pensata come luogo “Altro” di contenimento dal punto di vista emotivo e socio-relazionale, maggiore ascolto del genitore alle proprie reazioni emotive dell’affidare all’esterno del nucleo familiare il proprio bambino, sono elementi che possono costituire una risorse nel dialogo tra bambino e caregiver.

 
 

Finalità dell’intervento

Sviluppo della consapevolezza degli stati affettivi della madre e del bambino ed una loro più adeguata modulazione, nonché un incremento delle capacità di simbolizzazione.

Obiettivi generali dell’intervento:

Favorire e migliorare la sintonizzazione affettiva tra madre-bambino.