Dentro/Fuori

2013: Dentro/Fuori. Racconti del sé oltre l’esperienza. In collaborazione con l’USSM di Palermo, che ha previsto il coinvolgimento di alcuni ragazzi, nella realizzazione di una video-intervista relativa alla loro esperienza nel Circuito Penale Minorile di Palermo.

Scheda sintetica

Uno tra gli strumenti più utilizzati per facilitare l’intervento socio-rieducativo, con ragazzi minorenni afferenti al Circuito Penale (o individuati come ragazzi a rischio di comportamenti devianti nel contesto scuola), è il mezzo video e fotografico. Il pensare per immagini, raccontando la propria esperienza di contatto con il Circuito Penale, permette ai soggetti partecipanti di poter impegnarsi su due fronti paralleli centrali nel recupero di specifiche aree relazionali e di responsabilità individuali: da un lato il laboratorio video permette ai ragazzi di confrontarsi all’interno di un contesto di narrazione auto-biografica per immagini con un’esperienza ludico-professionale in cui sono chiamati ad essere parte integrante di un gruppo di lavoro la cui riuscita dipende in larga misura dalla partecipazione attiva e, soprattutto, dal transitare da una dimensione di rispetto delle regole ad una situazione improntata sulla condivisione di obiettivi specifici favoriti dall’assunzione di una prospettiva volta alla cooperazione; dall’altro, i giovani, verranno accompagnati, nel corso del laboratorio, all’implementazione delle sue possibilità creative/espressive, qualità che, una volta sperimentate e messe in pratica, offriranno ai ragazzi la possibilità di osservarsi con occhi diversi, gettando una nuova luce su aspetti della propria persona, precedentemente non considerati, anche a causa della tendenza all’etero ed auto-stigmatizzazione della condizione di “persona a rischio” proveniente da un ambiente disagiato socio-economicamente e culturalmente.

Il racconto di sé, della propria storia e di eventuali aspirazioni di chi è già uscito dal Circuito Penale può essere un sostegno e uno stimolo per chi invece si trova a fare il suo ingresso nell’ambito dello stesso.

Diventa, pertanto, importante, l’opportunità di ri-pensare gli interventi alla luce di una prospettiva orientata alla scoperta di qualità creative (e quindi trasformative) non ancora contattate dai soggetti e, al tempo stesso, di implementare e accrescere aspetti di sé già conosciuti ma che, a causa di stati di malessere individuali e familiari, finiscono con l’essere trascurati e spesso temporaneamente sostituiti da comportamenti di tipo reattivo che portano a condizioni di devianza spesso di transitoria.

 
 

Finalità

  • Promuovere nei partecipanti una nuova consapevolezza rispetto al reato commesso ed alle misure restrittive ed educative attivate dai Servizi della Giustizia Minorile nei loro confronti;
  • Facilitare una migliore integrazione ed una migliore partecipazione dei soggetti alla vita di comunità;
  • Migliorare la crescita educativa e culturale dei soggetti coinvolti.